Coordinamento Ospedaliero Procurement Organi e Tessuti


Responsabile Medico: Emilio BonvecchioInfermiere di Coordinamento: Isabella Carturan

La struttura del COP coordina le attività affidate all’Azienda da Regione Lombardia ai sensi della D.G.R. VII/7987 del 8/2/2002, con particolare riferimento a quelle di controllo, verifica e promozione necessarie al buon andamento del programma di donazione di organi e tessuti a scopo di trapianto.

Il COP, direttamente dipendente dalla Direzione Sanitaria Aziendale, è gestito su più livelli, affinché l’attività di procurement possa essere attuata capillarmente in ogni contesto in cui venga a configurarsi la condizione di potenziale donatore.

Procurement

Il personale del COP si occupa di tutte le attività utili al conseguimento dei seguenti obiettivi specifici:

  • promozione e verifica del monitoraggio dei decessi e dei prelievi nelle strutture ospedaliera della ASST;

  • sorveglianza sull’attuazione delle norme per l’accertamento e la certificazione di morte;

  • stesura e revisione di procedure aziendali;

  • promozione di iniziative di formazione e di aggiornamento del personale impegnato nel processo di donazione e di prelievo;

  • promozione di iniziative di educazione sanitaria e di crescita culturale dei professionisti della sanità e della popolazione in materia di donazione;

  • Estratto dal Piano di Organizzazione Aziendale Strategico (POAS) dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Melegnano e Martesana per il triennio 2022-2024.

Donazione di organi e tessuti

La donazione di organi e tessuti costituisce il presupposto essenziale (nonché unico) per offrire, nell’ambito del SSN, la possibilità alle migliaia di cittadini  in lista di attesa di ricevere un trapianto.

Il trapianto di organi e tessuti è un intervento completamente gratuito per il paziente in quanto rientra nei livelli essenziali di assistenza (LEA), ossia le  prestazioni e i servizi che il SSN è tenuto a fornire a tutti i cittadini.

Quali organi e tessuti si possono donare? 

Donazione dopo la morte

Organi: cuore – polmoni – fegato – rene – pancreas – intestino

Tessuti e cellule: cornee – cute – tessuto muscolo-scheletrico (osso, tendini, cartilagini) – tessuto cardio vascolare (vasi, valvole cardiache)

Donazione da vivente

Tessuti e cellule: sangue – midollo osseo – osso (teste di femore) – vene (safene) – membrana amniotica (placenta)

Organi: rene – fegato (segmenti)

Le regole della donazione 

Gratuità della donazione. La legge sui trapianti vieta il commercio di organi, tessuti o cellule. La donazione è sempre un atto volontario che non implica alcun compenso finanziario.

Anonimato. L’identità del donatore e del ricevente non vengono comunicate. È vietato sia informare i familiari del donatore sull’identità dei trapiantati, sia informare i trapiantati sull’identità del proprio donatore.

Assegnazione equa. Gli organi sono assegnati in base alle condizioni di urgenza degli ammalati in lista di attesa ed alla compatibilità clinica, immunologica e biometrica del donatore con le persone in attesa di trapianto.

Il trapianto di organi e tessuti 

Il trapianto è un intervento chirurgico che consiste nella sostituzione di un organo o tessuto malato, quindi non più funzionante, con uno sano dello stesso tipo proveniente da un altro individuo che viene chiamato donatore.

Si ricorre al trapianto quando una grave insufficienza d’organo non è curabile con altri trattamenti medici, spesso, infatti, il trapianto è una terapia salvavita, come nel caso in cui la grave insufficienza riguardi il cuore, il fegato, i polmoni, l’intestino. Per il rene e il pancreas, il trapianto costituisce la terapia sostitutiva naturale, molto più efficace e tollerabile rispetto alla dialisi o alla somministrazione di insulina. In altri casi, si parla di intervento “migliorativo”, come per il trapianto di tessuti.

Grazie ai progressi della medicina moderna e alla presenza di una rete organizzativa efficiente, oggi il trapianto è un intervento routinario in grado di salvare migliaia di vite ogni anno, anche se la domanda di organi resta superiore all’offerta, comportando tempi d’attesa e alle volte la morte di chi non riesce a ricevere l’organo di cui ha bisogno.

Senza donazioni di organi e tessuti non esiste il trapianto, in quanto allo stato attuale non è possibile riprodurre artificialmente dei “pezzi di ricambio umani”, per tanto solo l’incremento delle donazioni può determinare una diminuzione delle persone malate in lista di attesa.

Chi è il donatore di organi?

Donatore a “cuore battente” – Accertamento di morte con criteri neurologici

Il potenziale donatore di organi “a cuore battente” è una persona ricoverata in terapia intensiva in seguito ad un evento che ha determinato gravi ed irreversibili danni neurologici, la cui causa di decesso è imputabile alla completa cessazione di tutte le attività a cui il cervello è deputato, che abbia manifestato in vita volontà donativa (o per cui i familiari non abbiano espresso opposizione alla donazione).

Le funzioni vitali di questi pazienti vengono sostenute “artificialmente” attraverso l’utilizzo di farmaci e macchinari.

La morte per lesione cerebrale viene diagnosticata da un Medico Rianimatore e successivamente deve essere “accertata” e certificata da parte di un Collegio Medico, composto da tre specialisti, attraverso rigorosi criteri sanciti dalla legge.

L’accertamento della morte con criteri neurologici viene eseguito sulla base di esami clinici e strumentali che documentano la morte in modo certo e inequivocabile e deve essere eseguito in tutti i casi di morte per lesione cerebrale, indipendentemente dalla disponibilità o meno alla donazione di organi e tessuti.

Donatore “a cuore fermo” – Accertamento di morte con criteri cardiologici

La donazione “a cuore fermo” in Italia è del tutto lecita e non richiede differenti riferimenti legislativi o etici rispetto alle leggi esistenti e che già regolano la donazione da donatore in cui la morte è accertata con criteri neurologici.

L’accertamento di morte con criteri cardiaci in Italia prevede l’esecuzione di un ElettroCardioGramma di 20 minuti consecutivi dopo i quali è possibile, se presente volontà alla donazione della persona o non opposizione dei familiari aventi diritto, attivare dei percorsi di donazione specifici, che richiedono l’utilizzo di particolari tecnologie.

Donazione da vivente

La donazione di organi da vivente è un percorso regolato dalla legge.

Attualmente si possono donare in vita un rene, una porzione di fegato ed è consentito anche il trapianto parziale tra persone viventi di polmone, pancreas ed intestino.
Questo tipo di donazione è consentita tra familiari consanguinei o parenti non consanguinei ed anche estranei, purché compatibili con il ricevente.
Anche alcuni tessuti come l’osso, il sangue, il sangue del cordone ombelicale, il midollo osseo possono essere donati da persone viventi.

Come si diventa donatore?

Modalità di espressione della volontà di donare

Nel nostro Paese per la manifestazione della volontà di donare organi e tessuti vige il principio del consenso o del dissenso esplicito (art. 23 della Legge n. 91 del 1 aprile 1999; Decreto del Ministero della Salute 8 aprile 2000).

Se i soggetti titolari del diritto non esprimono la loro volontà in merito alla donazione di organi e tessuti, la legge prevede che siano i familiari aventi diritto ad esprimersi a riguardo.

L’interessato può esprimere in vita la propria volontà in merito alla donazione di organi e tessuti, dando o meno il consenso, nelle diverse modalità previste dalla legge:

Le manifestazioni di volontà espresse in Comune, presso le sedi territoriali delle ASST o presso le ASL per le regioni diverse dalla Lombardia e presso AIDO confluiscono direttamente nel Sistema Informativo dei Trapianti (SIT) e sono consultabili da personale autorizzato nel momento in cui si configuri la condizione di Potenziale Donatore.

Ha validità l’espressione di volontà rilasciata per ultima in senso temporale, in una qualsiasi delle forme previste dalla legge sopra citate, che annulla eventuali espressioni rilasciate precedentemente.

“Se non dichiaro la mia volontà, i miei familiari “aventi diritto” (coniuge o convivente more uxorio, figli, genitori o rappresentanti legali) sono chiamati, in qualità di testimoni del mio progetto di vita, a riferire agli operatori sanitari quale sarebbe stata la mia decisione in merito alla possibilità di donazione”.

Presso le sedi ASST abilitate è possibile dichiarare, modificare o annullare la propria dichiarazione di volontà in merito alla donazione di organi e tessuti.

Punti di raccolta modifica della volontà di donare

Come avviene la donazione degli organi? 

La nostra ASST non è centro di trapianto di organi e contribuisce all’attività come centro di procurement (recupero).

Nel momento in cui si configura la possibilità di una donazione di organi la terapia intensiva presso cui è ricoverato il potenziale donatore, in collaborazione con il Centro regionale dei Trapianti (CRT) ed il Centro Nazionale dei Trapianti (CNT), attiva le procedure necessarie alla verifica della sua idoneità clinica.

Nel caso in cui venisse avviato l’iter di prelievo, equipe di chirurghi esterni verrebbero a prelevare gli organi destinati a centri di trapianto regionali o nazionali, in base all’attribuzione prevista dalle liste di attesa.

Cosa succede dopo il prelievo? 

Gli organi e i tessuti sono prelevati nel più grande rispetto del defunto.

Dopo il prelievo degli organi, le ferite dell’operazione chirurgica vengono suturate e le suture sono gli unici segni visibili dell’avvenuto prelievo.

Dopo il prelievo il corpo del defunto viene trasferito il camera mortuaria ed è messo a disposizione della famiglia per le procedure relative alla sepoltura.

Fino a quale età si possono donare gli organi? 

Non esistono dei veri e propri limiti di età per la donazione di organi. Oggi, siamo in grado di utilizzare organi che fino a qualche anno fa non sarebbero mai stati prelevati a scopo di trapianto. Le donazioni di ultra ottantenni, per il fegato e il rene, non sono più fatti aneddotici.

I pazienti pagano per ricevere un trapianto?

È illegale comprare o vendere organi umani: la donazione è sempre gratuita ed anonima.

Il trapianto è una prestazione sanitaria che rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e, proprio per questo, è completamente gratuito. Si esegue in strutture pubbliche autorizzate dalle Regioni e dalle Province Autonome sulla base di determinati requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi.

La rete Nazionale dei Trapianti applica criteri precisi per l’attribuzione di organi donati da persone decedute, in modo da garantire che tutte le persone iscritte in lista d’attesa per ricevere un trapianto possano beneficiare delle stesse opportunità.

Una grande opportunità

Donare le cornee dopo la propria morte è una grande opportunità, possibile per tutti: sono infatti estremamente limitate le condizioni cliniche che  precludono la donazione di questo tessuto.

La donazione può essere effettuata in un’ampia fascia di età e vede interessate anche le persone anziane. La donazione dei tessuti corneali, oltre ad avere un forte valore etico e culturale, rappresenta un gesto di grande rilevanza sociale; infatti, il successivo trapianto permette di curare persone con gravi problemi della vista, che causano allontanamento sia dalla vita sociale che da quella lavorativa, migliorandone sostanzialmente la qualità di vita.

Come avviene la donazione di tessuto corneale? 

Ad ogni decesso che avviene nei tre presidi ospedalieri aziendali viene attivata la procedura per il prelievo dei tessuti corneali.

Tale procedura inizia con la verifica dell’esistenza di eventuale manifestazione di volontà espressa in vita sul SIT (Sistema Informativo Trapianti), l’esclusione di eventuali cause di inidoneità clinica alla donazione, l’esecuzione di test che confermino l’idoneità clinica del potenziale donatore.

La procedura di prelievo viene eseguita da medici abilitati al prelievo dalla Banca degli Occhi di Pavia.

Quando può avvenire il prelievo delle cornee? 

Il prelievo delle cornee può essere effettuato a tutte le persone decedute tra i 5 e gli 86 anni.

Il prelievo delle cornee può essere effettuato entro 24 ore dalla morte.

Dopo il prelievo delle cornee la salma appare deturpata? 

Assolutamente no.

Chi si occupa di eseguire il prelievo effettua anche la ricomposizione estetica, in modo da assicurare che il volto mantenga le sue sembianze.

Aver subito degli interventi agli occhi pregiudica il prelievo? 

No. La chirurgia refrattiva non rappresenta controindicazione al prelievo delle cornee ma deve essere segnalata.

La pregressa chirurgia della cataratta, il distacco di retina o il glaucoma non controindicano il prelievo, ma vanno segnalate.

Quali funzioni svolge la Banca delle Cornee? 

Ogni cornea prelevata, prima di essere distribuita al centro oculistico che la trapianta, viene esaminata presso la Banca degli Occhi di Pavia, che ne valuta la qualità ed anche l’assoluta assenza di patologie trasmissibili.

Le Banche degli Occhi hanno la funzione di raccogliere, valutare e distribuire tutte le cornee prelevate. Ogni cornea viene valutata ed esaminata con particolari strumenti e metodiche e sul sangue del donatore vengono fatti tutti gli esami necessari a stabilirne l’idoneità.

Quali sono le principali indicazioni al trapianto di cornea? 

Le principali indicazioni al trapianto di cornea sono il cheratocono e alcune lesioni traumatiche che conducono in breve tempo alla progressiva perdita della vista fino alla cecità.

Con il trapianto della cornea i pazienti tornano a vedere poco dopo l’intervento.

Il trapianto di cornea è un intervento rischioso? 

No. È un intervento di routine che ha un’incidenza di complicanze assai limitata con percentuali di rigetto praticamente nulle ed un’altissima probabilità di successo.

I pazienti pagano per ricevere il trapianto di cornee? 

Assolutamente no. Il trapianto di cornee viene eseguito gratuitamente seguendo una lista di attesa che viene gestita dal Coordinamento Regionale dei Trapianti e dalle Banche degli Occhi.

Le nuove tecniche operatorie nel campo della chirurgia ortopedica hanno portato a sviluppare interventi complessi nei quali si rende spesso necessaria la ricostruzione di aree di tessuto perse o tumorali.

Già nel corso degli anni 80 si è andata diffondendo la pratica di utilizzare, come innesto/trapianto terapeutico, segmenti prelevati da altri soggetti che diventavano donatori di tessuti osteo-tendinei.

Chi sono i donatori? 

Persone che, per motivi traumatici (fratture) e/o patologie degenerative (artrosi), vengono sottoposte ad un intervento chirurgico con cui viene loro asportata una parte del proprio osso (testa del femore) poi sostituta con una parte artificiale.

Il tessuto osseo che viene donato in realtà è un tessuto “di scarto”, pertanto la sua donazione non comporta alcun tipo di privazione per il paziente.

A chi serve il tessuto osseo donato? 

Il principale campo di applicazione di utilizzo di tessuto osseo da donazione è costituito dalla chirurgia ortopedica con l’utilizzo:

  • di osso tritato negli interventi di revisioni di protesi d’anca in pazienti anziani e negli interventi di scoliosi in pazienti giovani;

  • di tendini o menischi negli interventi di ricostruzioni di legamenti del ginocchio, caviglia, spalla;

  • di osso in toto (femori, tibia, radio, omero) negli interventi di resezione di tumori ossei consentendo al paziente di guarire con una ripresa ottimale delle funzioni motorie.

Il tessuto osseo viene utilizzato anche negli interventi di maxillo-facciale per la ricostruzione di componenti di mascella e mandibola danneggiate da processi traumatici o tumorali, in interventi di neurochirurgia per ricostruzioni del cranio e in campo odontoiatrico per un migliore esito delle tecniche di implantologia.

Perché donare? 

La donazione del tessuto osseo costituisce, come qualunque altro tipo di donazione di organi e tessuti, un atto di grande solidarietà ed altruismo.

La donazione:

  • è una libera scelta

  • non comporta nessuna spesa a carico del donatore né alcun compenso non si viene esposti ad alcun rischio

  • la tecnica chirurgica non cambia

  • non provoca alcun dolore

Come donare? 

Durante la visita con il medico specialista ortopedico, il paziente candidato ad intervento protesico della testa del femore dovrà rispondere ad un questionario contenente una serie di domande riguardanti la propria storia sanitaria, abitudini e stili di vita, a tutela della sicurezza del paziente ricevente.

Dopo aver ricevuto tutte le adeguate informazioni, verrà fatto firmare il consenso alla donazione.

Successivamente verrà attivato un processo di valutazione di idoneità clinica del paziente, che potrà così divenire un potenziale donatore.

Dopo l’intervento chirurgico qual è il percorso dell’osso donato? 

Se il donatore è idoneo, durante l’intervento chirurgico la testa di femore asportata e donata viene inviata alla Banca Regionale del Tessuto Muscolo Scheletrico (presso l’ospedale Gaetano pini di Milano) che provvederà ad effettuare tutti i controlli microbiologici necessari al fine di avere la certezza dell’idoneità del tessuto.

La Banca, dopo aver raccolto tutti i risultati delle analisi effettuate, potrà reputare idoneo il tessuto donato e lo conserverà adeguatamente in attesa di essere trapiantato.