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DONAZIONE ORGANI

Il trapianto di organi e tessuti

Il trapianto è un intervento chirurgico che consiste nella sostituzione di un organo o tessuto malato, quindi non più funzionante, con uno sano dello stesso tipo proveniente da un altro individuo che viene chiamato donatore.

Si ricorre al trapianto quando una grave insufficienza d’organo non è curabile con altri trattamenti medici, spesso, infatti, il trapianto è una terapia salvavita, come nel caso in cui la grave insufficienza riguardi il cuore, il fegato, i polmoni, l’intestino. Per il rene e il pancreas, il trapianto costituisce la terapia sostitutiva naturale, molto più efficace e tollerabile rispetto alla dialisi o alla somministrazione di insulina. In altri casi, si parla di intervento “migliorativo”, come per il trapianto di tessuti.

Grazie ai progressi della medicina moderna e alla presenza di una rete organizzativa efficiente, oggi il trapianto è un intervento routinario in grado di salvare migliaia di vite ogni anno, anche se la domanda di organi resta superiore all’offerta, comportando tempi d’attesa e alle volte la morte di chi non riesce a ricevere l’organo di cui ha bisogno.

Senza donazioni di organi e tessuti non esiste il trapianto, in quanto allo stato attuale non è possibile riprodurre artificialmente dei “pezzi di ricambio umani”, per tanto solo l’incremento delle donazioni può determinare una diminuzione delle persone malate in lista di attesa.

Chi è il donatore di organi? 

L’identificazione del potenziale donatore di organi si contestualizza nell’ambito della terapia intensiva; infatti il donatore di organi è un paziente con danni neurologici irreversibili che abbia manifestato in vita volontà donativa (o per cui i familiari non abbiano espresso opposizione alla donazione) il cui organismo viene sostenuto da farmaci e macchinari che permettono di mantenere le normali funzioni vitali, anche se in modo artificiale.

La morte per lesione cerebrale viene accertata e certificata nel rispetto di rigorosi criteri sanciti dalla legge; pertanto si tratta di una diagnosi certa, che non lascia spazio a dubbi o incertezze.

Come avviene la donazione degli organi?

La nostra ASST non è centro di trapianto di organi e contribuisce all’attività come centro di procurement (recupero).

Nel momento in cui si configura la possibilità di una donazione di organi la terapia intensiva presso cui è ricoverato il potenziale donatore, in collaborazione con il Centro regionale dei Trapianti (CRT) ed il Centro Nazionale dei Trapianti (CNT), attiva le procedure necessarie alla verifica della sua idoneità clinica.

Nel caso in cui venisse avviato l’iter di prelievo, equipe di chirurghi esterni verrebbero a prelevare gli organi destinati a centri di trapianto regionali o nazionali, in base all’attribuzione prevista dalle liste di attesa.

Cosa succede dopo il prelievo?

Gli organi e i tessuti sono prelevati nel più grande rispetto del defunto. 

Dopo il prelievo degli organi, le ferite dell’operazione chirurgica vengono suturate e le suture sono gli unici segni visibili dell’avvenuto prelievo.

Dopo il prelievo il corpo del defunto viene trasferito il camera mortuaria ed è messo a disposizione della famiglia per le procedure relative alla sepoltura.

Fino a quale età si possono donare gli organi?

Non esistono dei veri e propri limiti di età per la donazione di organi. Oggi, siamo in grado di utilizzare organi che fino a qualche anno fa non sarebbero mai stati prelevati a scopo di trapianto. Le donazioni di ultra ottantenni, per il fegato e il rene, non sono più fatti aneddotici.

I pazienti pagano per ricevere un trapianto?

È illegale comprare o vendere organi umani: la donazione è sempre gratuita ed anonima. 

Il trapianto è una prestazione sanitaria che rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e, proprio per questo, è completamente gratuito. Si esegue in strutture pubbliche autorizzate dalle Regioni e dalle Province Autonome sulla base di determinati requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi. 

La rete Nazionale dei Trapianti applica criteri precisi per l’attribuzione di organi donati da persone decedute, in modo da garantire che tutte le persone iscritte in lista d’attesa per ricevere un trapianto possano beneficiare delle stesse opportunità. 



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